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Io non sono una fotografa.

 

Non ne ho le conoscenze tecniche, né la strumentazione.

Le mie foto, prive di trucchi o ritocchi, sono state scattate tutte con un semplice cellulare o, al massimo, con una macchina fotografica di qualità medio-bassa.

 

Se sono immagini particolari è solo perché sono particolari i soggetti, tutti riflessi in superfici occasionali, tanto consueti quanto non notati dalla maggior parte delle persone.

 

Si tratta  semplicemente di una diversa “messa a fuoco”, un semplice cogliere immagini regalate da un veicolo in sosta, da una pozza d’acqua, da una vetrina. E’ vedere le cose identiche, ma da un punto di vista diametralmente opposto.

E’, infine, accorgersi che il bello non è prerogativa di qualcuno e spesso è sorprendentemente a portata di mano se solo si modifica il modo di guardare.

 

In fondo, per me, è una metafora della vita.

Noi ci completiamo, soprattutto, con ciò che gli altri riflettono di noi e che noi riusciamo a riflettere degli altri.

 

Solo in questa visione "allargata", superando l'individualismo e l'appiattimento rassicurante dell'omologazione, potremo iniziare il vero percorso, il vero viaggio dell’essere, quello che ci fa crescere insieme.

 

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Michelstadt (luglio 2013) Vetrina di figure_edited.jpg
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